Alla fine arriva il Natale...

...chi controlla il controllore?...
Giuro non capisco chi ancora dubita che la tecnologia sia la più grande alleata dell’umanità e ora voglio dimostrare che, anzi, è una fedelissima amica, un’amica intima addirittura! Come? Semplice: devi trascorrere 2 giorni a Londra, durante il primo potrai pranzare e cenare a base di tipiche ricette britanniche, poi tirare tardi in qualche pub sorseggiando qualche birra, anche più del solito, e nel secondo giorno vai a fare una passeggiata per le vie di Westminster per vedere il palazzo del Parlamento. Di sicuro cibarie e alcolici faranno il loro effetto e proprio quando ti sentirai perso in vortice che ti sta risucchiando, quando stai perdendo ogni speranza di poter resistere a quella spirale che sta per rapirti, sentirai il dolce suono della notifica dell’sms che ti salverà.
Arriva da SatLav, è il servizio che permette di trovare il bagno disponibile più vicino: basta inviare un messaggio con la parola toilet al numero 80097 per ricevere in pochi secondi un sms di risposta con le informazioni necessarie per sapere dove andare a scaricarsi. Le autorità del quartiere sono entusiaste di questo progetto partorito da Gail Knight, studente ventiseienne del posto, il quale spera che (almeno per una volta) un’idea che fa cagare gli porti parecchio fortuna!
Pubblicato da chiccodisale alle 06:30 |
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Preparazione
Avviamo Mac OSX ed eseguiamo l’Aggiornamento Software del S.O. all’ultima versione e l’aggiornamento del firmware all’ultima versione, riavviamo tutte le volte che ci viene chiesto e alla fine possiamo incominciare.
Apriamo il teminale di OSX e digitiamo
diskutil list avremo per risposta qualcosa del genere
/dev/disk0che ci fa vedere come è organizzato il nostro hard disk. Teniamo a mente il nome del dispositivo su cui è istallato il S.O. di casa Apple (nell’esempio è disk0s2) che dobbiamo partizionare per far posto agli altri due tramite il comando diskutil resizeVolume. La sintassi è:
quindi, per esempio:
diskutil resizeVolume /dev/disk0s2 80G Linux Linux 39.3G "MS-DOS FAT32" Windows 29.8Gil vostro hd avrà probabilmente capacità totale diversa, o magari volete riservare diverse capacità alle partizioni: dovete solo variare i parametri relativi alle grandezze delle partizioni considerando che la partizione per Windows DEVE ESSERE L’ULTIMA (non chiedetemi perché, ma per qualche strana imposizione se non viene messa per ultima non funziona) e che per formattarla in Fat32 (può essere comodo per lo scambio di files tra i diversi S.O.) non deve superare il limite dei 32 miliardi di byte. A questo punto riavviamo il notebook e, aperto di nuovo il terminale ripetiamo
diskutil liststavolta ci troveremo le indicazioni di questo genere:
/dev/disk0Istallazione e configurazione di Windows.
OK, possiamo istallare Refit (nel Mac OSX Disk), poi inseramo il CD di istallazione di Windows e riavviamo. Con l’ultima versione di Refit non c’è bisogno di configurare nulla e alla ripartenza ci chiederà se vogliamo eseguire il bootstrap dalla mela di Mac Osx oppure dal CD di Windows: partiamo da quest’ultimo ed eseguiamo tutta l’istallazione.
ATTENZIONE: NON SI PUO’ assolutamente ripartizionare (di nuovo) il disco, (ripeto) come partizione di istallazione si DEVE scegliere l’ultima (quella marcata come C:) e si DEVE formattare la partizione (io ho scelto “Formattazione Rapida Fat32”: mi sono perso i vantaggi dell’NTFS ma posso più facilmente scambiare informazioni tra i S.O.)
Da questo momento, ad ogni riavvio del Macbook durante l’istallazione (almeno 2) chiediamo a Refit di eseguire la partenza da “Windows su Hard Disk”. In circa mezz’ora avremo la nostra istallazione, inseriamo il CD dei driver per Windows ricavato da BootCamp e istalliamo anche quello, ci impiegherà un po’ di tempo ma caricherà tutti i driver di tutti i componenti hardware. Appena finito possiamo usare Windows a piacimento e iniziare a inserire i nostri programmi preferiti (da ricordare antivirus, antispyware e personal firewall, ché quello di Windows fa ridere!).
Istallazione e configurazione di Linux (Ubuntu 7.10).
Accendiamo o riavviamo il Macbook con il CD di Ubuntu inserito, Refit ci chiederà quale S.O. vogliamo far partire: scegliamo Linux da CD. In poco tempo sarà caricato l’ambiente desktop grafico di Ubuntu funzionante dal Live CD da cui possiamo fare un doppio click su Installa per avviare il programma che istallerà Linux sul nostro hard disk. Dobbiamo, adesso, porre attenzione a 2 punti particolari: la scelta della tastiera e il partizionamento del disco. Il layout della tastiera da scegliere è Italiana (e basta) senza cadere nella tentazione di scegliere Italiana Apple (o Italiana MacIntosh – a seconda della distribuzione). Per quanto riguarda il partizionamento del disco scegliamo di farlo manualmente. Refit proietta nella configurazione EFI del disco un classico MBR che possiamo utilizzare per le nostre istallazioni, ma questo ci permette di poter avere solo 4 partizioni primarie e poiché la prima è occupata dal Sistema EFI, la seconda dal Mac Osx e l’ultima da Windows, non possiamo far altro che scegliere di istallare Linux nella partizione sda3 avendo cura di NON ridimensionarla, dandole punto di mount / (sarà l’unica partizione Linux, non avremo neanche quella di swap) e formattandola.
Non avere partizione di swap non crea alcun problema di lentezza né di indecisioni del Sistema ma non so se le stesse prestazioni e affidabilità siano garantite anche su macbook equipaggiati con solo 1Mb di ram, in ogni caso sono sicuro che sia possibile risolvere eventuali problemi creando e facendo usare ad Ubuntu un file di swap vuoto da un paio di Mb.
Portata a termine l’istallazione, posiamo rimuovere il CD/DVD e riavviare: ci sarà sempre Refit a darci il benvenuto visualizzando i sistemi operativi disponibili ma sia che sceglieremo Windows, sia Linux, partirà comunque il boot loader Grub da cui dovremo impostare il S.O. che vogliamo caricare.
Non abbiamo ancora finito, avviato il Gusty Gibbon dovremo ancora configurare un po’ di cose, così muniamoci di un cavo di rete per collegarci al router ed avere accesso a internet, poiché la Airport degli ultimi Macbook con processore Intel Core 2 Duo non sarà al momento funzionante (cosa che non si verifica se si ha uno dei primi Macbook con CPU Intel Core Duo la cui scheda wireles lan viene immediatamente riconosciuta e messa in funzione).
Airport
Dal momento che l’abbiamo nominata, partiamo proprio dalla Airport e vediamo come caricare i driver del chipset Atheros Wifi che la equipaggia, così apriamo una sessione terminale per scaricare il driver e istallarlo digitando i seguenti comandi:
Il driver della scheda di rete senza fili è così istallato, il sistema la riconosce come ath0, dovremo riavviare e configurare i parametri per il collegamento. Per farlo possiamo utilizzare l’interfaccia grafica: clickiamo su Sistema/Amministrazione/Strumenti di rete, nella scheda Interfacce scegliamo ath0 e clickiamo su Configura: possiamo disabilitare la Modalità roaming, inseriamo l’ESSID, il tipo di chiave di protezione e la chiave stessa, più in basso possiamo scegliere se vogliamo che un server DHCP ci attribuisca un indirizzo IP oppure lo inseriremo manualmente insieme alla sottomaschera e all’indirizzo del gateway.
Intel GMA950, Audio, iSight
Non dovremo scaricare e istallare alcun driver della nostra scheda video, né della scheda audio e della webcam integrata: finalmente in Gusty Gibbon sono supportate “out of the box” J così come pure i tasti funzione per la regolazione della luminosità e del volume!
Tastiera e trackpad
Per il tuning della tastiera e il tarckpad ci si può sbizzarrire, in ogni caso le cose a cui non si può rinunciare saranno: un tasto “Alt Gr” indispensabile per le @, #, le parentesi quadre ecc.; un tasto che faccia da “Click destro” e uno che faccia da “Click centrale”; infine ci piacerebbe poter usare lo scorrimento con 2 dita sul trackpad, il click tramite tap (un dito) e il click destro tramite doppio tap (con 2 dita contemporaneamente). Per quanto possibile utilizzeremo le procedure più semplici per ottenere lo scopo: si (ri)parte!
A questo punto dovremo aprire il terminale e inserire il seguente comando:
Riavviamo il “server X” premendo Ctrl+Alt+Backspace ed avremo a disposizione tasto destro e centrale del trackpad rispettivamente con “EnterBasso” e “AltGr+EnterBasso”
Se vogliamo attivare lo scroll orizzontale basta inserire “
Ci fermiamo qui con la certezza che si potrebbe personalizzare molto altro ancora, ma quella è un’altra storia!
Pubblicato da chiccodisale alle 09:00 |
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Pubblicato da chiccodisale alle 01:09 |
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A Feba che ha scritto un post a cui è irrinunciabile dare una opinione
E' da un po' di tempo che penso alla polemica sui contenuti della blogosfera. "La blogosfera è fatta di fuffa, non ci sono i contenuti, quello che emerge non è informativo, quelli che scrivono non sono giornalisti, la blogosfera non può entrare a pieno titolo nei media di informazione" e via dicendo.
Ad essere sincera, mi sono un po' stancata.
Penso che ci sia una sopravvalutazione di qualche elemento, mentre qualche altro elemento, anche se sotto gli occhi di tutti, continua a sfuggirci.
Per cercare di spiegarvi come la penso, procederò per esagerazioni.
...
Chi ha detto che lavorare nell'informatica non è pesante?
Chiunque sia stato vorrei proprio vederlo con uno zaino sulle spalle, trasportare tre computer per gran parte della giornata da una parte all’altra della città!
Pubblicato da chiccodisale alle 10:27 |
Etichette: Apple, Free Software, Mac, Open Source, PseudoTecnica
Sono rientrato dalle ferie e il giorno dopo mi è venuta la febbre (troppo alta per i miei gusti), dopo 3 giorni non sono ancora guarito ma ho iniziato a dare un'occhiata ai milafeed del mio aggregatore e sono felice di aver avuto l'occasione (anche se in ritardo) di leggere questo post della cara DElyMyth che è veramente bello. Non per il ritmo che racchiude, né per come è scritto (comunque bene), ma semplicemente per il suo contenuto che mi ha emozionato fino a darmi una lunga serie di brividi (...lo so qualcuno penserà che la febbre è ancora molto alta, ma non è così!). Ho letto i 21 punti e mi sono fermato. A lungo. Ho realizzato che probabilmente sono una donna (soprattutto per i punti 17 e 17b), poi ho pensato che non posso essere una donna (non così all'improvviso e senza corso di apprendimento, almeno!) e forse vuol dire che uomini e donne non sono poi così diversi (nonostante molti, troppi, insistano nel contrario), finalmente ho letto il resto: sono un uomo. Sicuro. Posso dimostrarlo. Però com'è che non mi sento uno stronzo? Forse perché non lo sono. Il problema è sempre lo stesso (e da una mente che ritengo, per quel poco che ne so, in pace con la matematica, non me lo aspettavo): tutte le volte che si generalizza si presta il fianco a qualche "pierino" che ti dirà "hai sbagliato, quella tale eccezione svela il tuo errore!" ed avrà ragione! Io stesso mi sento un'eccezione agli uomini che hai dipinto ma non voglio fare il "pierino" stavolta (come? l'ho già fatto? no!!) perché condivido anche il punto 9 e CREDENDO di leggere il pensiero sono sicuro che in questo post bellissimo dove c'è scritto la parola "uomini" in realtà si voleva intendere il nome e cognome di un determinato uomo. E' dura ma passerà... Lei è forte e tutti gli amici le sono vicino!
Dopo tre settimane di ferie praticamente scollegato dalla Rete e tre giorni di febbre (anche molto alta) torno a riaprire il mio piccolo blog e cosa ti ci trovo? Niente di nuovo (a parte qualche spam nei commenti che ho appena rimosso)! Possibile che nessuno abbia usato la cortesia di innaffiarlo un po' e girarlo verso la luce in mia assenza? Ah, come dite? Non era possibile? Eravate tutti in ferie? Non avevate i giusti privilegi?
Scuse! Non ci si comporta così! Se non ci si può fidare neanche dei vicini di blog, allora ditelo!
Ok, ok, non me la prendo, ma almeno qualcuno si faccia vivo!
Per me la pizza è sempre qualcosa di speciale. Lo è sempre stata, sin da quando ero bambino e mio padre si sobbarcava di proposito quasi