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lunedì 30 luglio 2007

I vecchi amici sono come la pizza

Per me la pizza è sempre qualcosa di speciale. Lo è sempre stata, sin da quando ero bambino e mio padre si sobbarcava di proposito quasi 40 Km (e quasi 40 Km di quasi 40 anni fa erano di più dei 40 Km di oggi!) di guida per portarmi (portarci) in pizzeria, o quando da ragazzino tredicenne facevo commissioni per tutto il vicinato nella speranza che le piccole mance rimediate potessero concedermi il lusso di una pizza con gli amici, oppure quando non ancora ventenne in Istria i miei compagni di viaggio ed io scovammo un’ottima pizzeria italiana e ne approfittavamo per seguire una dieta monotona e speciale fatta di pizza a colazione (giuro!), a pranzo e a cena! Un’altra cosa altrettanto speciale è stare in compagnia di persone simpatiche.

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Sono fortunato io, perché spesso mi capitano entrambe le cose. Come stasera. Ottima pizza, ottima compagnia!

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P.S.
La birra non era eccezionale… in compenso è stata abbondante!

sabato 28 luglio 2007

28 luglio: mio figlio è come me.

Da un paio d’ore è iniziato il giorno 28 del mese di luglio. Per me è sempre stato un giorno particolare, questo. Veramente da sempre! Praticamente da quando sono nato. Ora non sono più un ragazzino [anche se a guardarmi, qualcuno potrebbe pensare il contrario ;-) ], e da qualche anno mi viene spontaneo ripensare a come ho trascorso i miei precedenti 28 luglio e sovente mi tornano in mente i regali che ho ricevuto in questo giorno del mio compleanno… Spesso si tratta di qualcosa che ho avuto per la prima volta in vita mia come la mia prima bicicletta o la mia prima racchetta da tennis, talvolta anche di qualcosa che è stata l’unica della mia vita come il mio primo trenino elettrico; in ogni caso, sono stato fortunato: erano sempre doni bellissimi che mi hanno entusiasmato e non solo per quel giorno. Inevitabilmente penso al regalo più bello che abbia mai ricevuto per il mio compleanno: è successo 8 anni fa, era il 28 luglio del 1999, mia moglie [che non ringrazierò mai abbastanza per questo!] mi regalò il mio primo e unico [almeno per il momento - …ma non si sa mai] figlio! Impossibile non ricordare ogni singolo momento di quel giorno: un compleanno fantastico! Per questo e per altri motivi io ed il mio compleanno abbiamo un ottimo rapporto e son sicuro che anche oggi si farà ricordare. A proposito oggi Gianmarco compie 8 anni e voglio augurargli che quello di quest’anno e i futuri suoi 28 luglio siano belli almeno quanto lo sono stati i miei: buon compleanno figliolo!


Aggiornamento:

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martedì 17 luglio 2007

Della paranoia e di chi vuole farsi i cazzi miei

Un mio cugino (a dire la verità è cugino di I grado di mia madre ma essendo di 1 anno più giovane di me non l’ho mai chiamato “zio”, e l’ho sempre considerato mio cugino) oggi ha letto di genoom.com



e ha subito iniziato un suo “albero” invitando anche me. Da un po’ di tempo non avevo sue notizie, così mi ha fatto piacere ricevere l’email che riportava il suo nome e mi diceva che mi aveva aggiunto al nostro albero genealogico chiedendomi di aiutarlo a riempirlo. Sono andato a vedere di cosa si tratta e dopo aver avuto per un attimo il dubbio che stava facendo tutto questo solo per precisare che egli è un piano sopra di me, mi sono accorto che in genoom è possibile anche organizzare un album di fotografie di famiglia (molto) allargato, inserire le schede personali di ognuno, visualizzare le mappe dei posti in cui si trova ogni familiare, scambiare messaggi coi i parenti e ancora altro. “Caspita!” – mi sono detto – “È divertente!”… Ma stanotte sono un po’ stanco e in questi casi mi parte un minimo di paranoia (non quanta ce ne vorrebbe, ma un po’ sì…) e quando stavo lì lì per inserire i dati miei e della mia famigliola, ho preferito scrivere una mail a “mio” cugino che suonava così:

“Ciao, mi ha fatto molto piacere avere tue notizie e ti ringrazio per avermi invitato a partecipare al tuo (nostro) albero genealogico.
La cosa sembra effettivamente divertente, ma nonostante stia cercando in tutti i modi di superare la mia avversione a rendere disponibili in Rete alcune mie informazioni personali (pensa che da qualche mese scrivo, seppur in maniera molto saltuaria, un mio blog personale, che ti invito a visitare all’indirizzo http://chiccodisale.blogspot.com), ho pensato che questo egregio Sig. Genoom vuole farsi un po’ troppo i cazzi nostri! E dovrei anche aiutarlo?
Lo so, penserai che sono il solito paranoico, che sono 10 anni che vado ripetendo che sulla Rete viaggiano troppo allegramente i dati di ognuno di noi, che la mia vecchia storia di multinazionali delle informazioni che ci catalogano e ci controllano ormai l’hai sentita troppe volte… Ma non posso farci niente, provo a fregarmene ma non ci riesco, a volte è più forte di me. Pertanto ti prego di perdonarmi e ti chiedo di non inserire altri dati che mi riguardano oltre il mio nome di battesimo. Spero che vorrai, al più presto, passare una sera a casa mia: ti offrirò un bicchiere di rhum (tengo da parte ancora una mezza bottiglia di Brugal Ron Anejo) e potremo scambiare 2 chiacchiere di persona (che è meglio!). Chiaramente l’invito è esteso alla tua signora e alla prole tutta (loro ogni tanto li incontro a scuola)!”

Avrò esagerato? No, non sono preoccupato per i rapporti con “mio” cugino, lui mi conosce! Penso a me! Sarò paranoico? Dite di sì? BENE!!! ...Voi fate come volete!

giovedì 12 luglio 2007

TwitterMosaic mi mette in mezzo!

A dire la verità, proprio in mezzo no!... Ma procediamo con ordine: TwitterMosaic è un sito dove si possono ammirare alcuni mosaici. - E allora? - qualcuno potrebbe chiedersi. La particolarità sta nel fatto che le tessere dei mosaici sono prese dall'autore tra le icone dei suoi Twitter followers



e leggendo questo post di Elena mi sono ricordato di aver ricevuto due notifiche da parte di TwitterMosaic che mi avvisavano della comparsa della mia icona nel mosaico pubblicato. Allora sono andato a vedere e mi sono ritrovato nel mosaico del 25 giugno e in quello datato 6 luglio



(in entrambe le foto mi sono anche indicato ma per precisione va riportato che l'autore lascia intendere che la stessa icona può comparire più volte come tessera dello stesso mosaico). Che dire? Le opere sono belle e sapere di aver contribuito con la propria icona fa piacere!

mercoledì 11 luglio 2007

Del perché voglio ballare con un macbook

Lo so che la mia mole non mi permette più di essere un bravo ballerino ma ho l’abitudine di provare almeno qualche passo prima di dire che un ballo non mi piace, così, non capendo al volo (una volta avevo più intuito) cosa potesse entusiasmare tanto i possessori di Mac di qualsiasi forgia (e ne ho visti tanti durante la partecipazione al mio ultimo BarCamp), ho voluto provare qualche passo di questo vecchio ballo. Già, una vecchia danza che ebbi modo di ballare (allora sì che ero un bravo ballerino) nel lontano 1985 quando i dischi erano in vinile e in qualche auto la musica si ascoltava addirittura ancora con uno Stereo-8. Certo, il ballo del mio Macintosh 512Ke



non era come quello attuale ma era comunque modernissimo a quei tempi. Ringrazierò sempre i miei mecenati (quasi 5 milioni non avrei potuto spenderli per un computer) che mi diedero la possibilità di provare quelle emozioni: il monoblocco col monitor da 9” integrato e il lettore di floppy disk da ben 800Kb, la CPU Motorola (era l’ultima frontiera per un PC), l’interfaccia grafica con la scrivania e il cestino e tutti i suoi accessori, il mouse, la tastiera col tastierino numerico, 512Kb di Ram, l’uscita audio! Un grande amore! Interrotto solo quando un anno più tardi arrivò una bambolona ancora più carrozzata: oltre al 68000 aveva 3 anime (Denise, Agnus e Paula) che gli conferivano una multipersonalità così intrigante da far innamorare chiunque l’avesse conosciuta, di nome si chiamava Lorraine, il suo nick era Amiga e di cognome faceva Commodore e aveva (Udite! Udite!) anche il monitor 14” a colori (ben 32 su una paletta di 4096) e software di grande qualità come se piovesse!


Sì, in quegli anni, quando il “nemico” e Grande Fratello si chiamava IBM (non ancora Microsoft), “to think different” aveva veramente un senso, perché voleva dire poter fare cose che con i PC IBM non erano neanche immaginabili, inchiodati com’erano ancora all’interfaccia a caratteri coi monitor a fosfori verdi (che dopo averci lavorato per poco più di un’ora, tutto ciò che era bianco lo vedevi di un bel rosa intenso: una volta non ho riconosciuto la mia 500 bianca ed ho continuato a cercarla per un quarto d’ora nel parcheggio!). Ma i computers dell’epoca, negli ambienti di lavoro erano utilizzati per lo più come ausilio per la gestione delle aziende e i software gestionali non andavano d’accordo con l’interfaccia grafica ed il lavoro imponeva la programmazione in ambiente MS-Dos.


Con l’arrivo di potenti processori, schede grafiche di grandi performance e interfacce audio di buona qualità, i PC hanno sempre meno invidiato le qualità dell’Amiga, col tempo raggiunte in qualche caso anche dai nuovi Macintosh, rimasti soli, dopo le vicissitudini finanziarie di Commodore, a cercare di limitare il predominio di quei cosi che nel frattempo si erano attrezzati con Windows, e sostituito il “nemico” e Grande Fratello e oggi non disdegnano neanche il look grafico e accattivante che si è dato Linux. Ma allora, oggi vale veramente la pena affidarsi ad un computer Apple nonostante il costo sia oltre il doppio di quello di un buon PC con hardware anche superiore? Dopotutto, da quando anche la mela morsicata è passata all’architettura Intel, cosa differenzia un Mac? È un PC di buona qualità? Come un qualsiasi PC fa “girare” Linux e Windows, allora cos’ha in più? Il Mac OS X? Non lo so! Non mi viene (si, una volta avevo più intuito)! Tra l’altro la mia personale esperienza recente, passata attraverso 4 o 5 mainboard diverse con altrettanti differenti processori Intel o AMD e 6 o 7 schede video e audio con chipset differenti, dice che l’ultimo crash di Windows visto sul mio PC si riferisce all’anno 2000 per colpa di una Dimm difettosa che piantava l’istallazione di Windows 98. Insomma per cercare di capire se può avere un senso entusiasmarsi per i prodotti di Cupertino, ne ho comprato uno. Datemi il tempo di provare qualche passo e poi ne riparliamo: spero che la musica mi rapisca di nuovo e che mi diverta ancora questo ballo, anche se ancora non sento le gambe partire da sole come quando avevo la danza nel sangue (!), il D.J. continua a chiedere “Siete caldi?!” e sinceramente per il momento mi verrebbe da rispondere “Ancora tiepido!”… A fra qualche post.