Stare al passo con la tecnologia 2
Dopo aver scritto del phon ultratecnologico ricevuto in regalo per il mio onomastico, come promesso in quell’occasione, voglio dedicare qualche riga anche all’altro regalo. Questo, secondo esclusivamente perché non l’ho ancora utilizzato, mi lascia inquieto più del primo dal momento che, probabilmente, cambierà decisamente le mie abitudini (notturne). Si tratta di un pigiama. Lo so che un pigiama potrebbe sembrare un oggetto innocuo che difficilmente può condizionare la vita di qualcuno, ma questo è veramente speciale. A dire il vero non ne sono particolarmente esperto poiché non ne avevo mai fatto uso in vita mia fino all’autunno scorso (poi ho iniziato col pigiama, il cognac, twitter, il bog: mi sa che sto andando troppo avanti con l’età, prima o poi dovrò decidere di smettere di invecchiare), ma uno così non credevo proprio che esistesse. Vediamo se riesco a farne una descrizione: già la scatola fa intuire tutta la sua particolarità, infatti di solito sono basse e molto ampie, magari col coperchio (o parte di esso) di plastica trasparente, il mio nuovo pigiama, invece, è contenuto in un cilindro di cartone con tanto di cordone che funge da manico e la foto di un modello che ne veste uno uguale e sembra che stia andando a fare una gita in barca (sorvolerei accuratamente di immaginare quanta differenza troverò con quella foto quando, una volta indossato, mi guarderò allo specchio…). Tirato fuori dall’involucro ci si trova davanti a quello che bisogna riconoscere essere un bel pigiama, con colori vivi e molto accesi (e già non va bene perché quando dormo voglio il buio), con una grossa scritta sulla parte superiore riportante il nome di una famosa squadra di football americano e, anteriormente, un taschino. Ora, io mi sono chiesto a cosa potesse mai servire il taschino nella casacca di un pigiama e, dopo più di quindici giorni che ci rimuginavo sopra, mi si è illuminato l’universo: si, ho capito! Non ci arrivavo perché io quando mi metto a letto di solito dormo (oppure non dormo ma in quel caso il pigiama non lo porto) e non mi veniva in mente che tanta gente invece sogna. Allora, chiaramente, il taschino al pigiama può essere comodo per riporci un piccolo taccuino con la penna, così, magari, se qualcuno sogna l’anima di qualche morto dei suoi che gli suggerisce i numeri da giocare al lotto, per evitare di dimenticarli, può tirare fuori carta e penna e se li segna! La genialità degli ingegneri, tecnici e designers che hanno progettato un simile capolavoro non ha pari, ma non finisce qui! Arriviamo al particolare che cambierà il mio sonno: non pienamente soddisfatti delle appendici nella parte superiore, gli stilisti creatori di questo capo esclusivo hanno dato il massimo di sé mettendo lungo i fianchi del pantalone due grossi tasconi. Speriamo di arrivare presto a capire a cosa possano servire altrimenti nelle prossime settimane mi toccherà dormire con le mani in tasca!
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