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domenica 27 maggio 2007

Il FemCamp di quelle più sveglie da piccole

Anche se non avessi avuto la settimana ingarbugliata dal susseguirsi e spesso dall’accavallarsi degli impegni che si sono protratti fino alla sera del sabato, probabilmente al FemCamp non sarei andato. Sono riuscito a seguirne una piccola parte in diretta su Robin Good TV, ho letto qualche messaggio su Twitter e visto un po’ di foto su Flickr (dove, nonostante Amanda Lorenzani scriva in un suo twit che c’erano 120 persone di cui ¾ donne, si vedono tantissimi maschietti, la maggioranza…): troppo poco per e capire se avevo intuito bene o no e farmi un’idea di quanto non sarei stato a mio agio partecipando. Così a notte inoltrata ho voluto approfondire e son partito dai blog che fanno parte delle mie letture quotidiane. Subito mi sono trovato al cospetto della presentazione che hanno preparato Elena e Feba (in assoluto ordine alfabetico). La presentazione è hipersimpatica e gigadivertente, nonostante la mia veneranda (???!!!) età, io sono giovincello 2.0, le classifiche menzionate non so neanche dove poterle consultare, quindi non sentendomi coinvolto dal chicelapiùlunghismo, ho fatto un po' mente locale ;) ed ho riflettuto: era proprio come che mi pensavo io! D’altra parte non poteva essere differente se un barcamp ci chiama FemCamp! Non voglio dire che sia meglio o peggio degli altri, ma solo che un evento su questi toni lo schivo (si, lo schivo proprio!) volentieri. Non è un atteggiamento snob, neanche si può immaginare quanto mi piaccia conoscere tante persone e conversare di tutto (quasi) con tutti (tutti!). Però con i discorsi legati al razzismo, ai diversamente abili, alle minoranze etniche, agli immigrati, all’emancipazione delle donne, alle quote rosa, alla festa della donna e al gioco dei mimi (ognuno per aspetti diversi), troppo spesso mi ritrovo discutere con qualcuno che la pensa al contrario di me. Lo so che è normale che ci siano persone che hanno opinioni diverse (che palle se non fosse così!), so anche che se sono la maggioranza a pensarla diversamente spesso succede che hanno ragione loro, ma so che per quanto riguarda questi argomenti tengo sempre ragione io! (Il blog è uno strumento autoreferenziale, no? Altrimenti che me ne facevo?)

Tornando alla allegra presentazione, sono sicuro che Elena e Feba conoscano i loro polli molto meglio di me e sanno benissimo di cosa parlano, ma con loro condivido moltissimi dei “twitter-friends” e la persona (o le 3 persone) che sappiamo essere più attenta a classifiche di vario genere, alla centralità di apposite mappe relazionali ed a altre amenità del genere non risulta essere un maschio geek italiano (sicuramente non maschio!). Poi “sulla crisi del maschio in una società sempre più competitiva e sullo sguardo benevolo che le donne hanno nel compatirli” nonché sul fatto che “nel 2007 il maschio si trova ad affrontare una dura verità(?!?): le donne sono molto meglio a scuola, nel lavoro, nel tempo libero; sono più sveglie da piccole… e pare abbiano anche il cervello più grande” mi verrebbe da dire che sembrano argomentazioni di chi soffre di un qualche complesso di inferiorità e cerca di farsi forza a parole magari anche promettendo di “spezzare le reni al nemico” sapendo di non avere speranze. Certamente non sarà così perché le mie amiche (mi permetteranno, siamo di casa, o di home, ormai!) non sono di quelle che dicono che le donne sono migliori e poi si mettono a chiedere che siano aumentate le quote rosa; non sono di quelle che sono affezionate sostenitrici della festa della donna! Per inciso: se fossi donna (e purtroppo non lo sono, che mi sarebbe tanto piaciuto(!), che oltre a reclamare la cavalleria e la galanteria quando mi faceva comodo sarei stata anche più sveglia da piccola) la festa della donna mi avrebbe proprio fatto inca**are, ché le donne meritano che sia la loro festa 365 giorni all’anno, non un giorno malgestito e rovinato da quelle cornacchie, che non escono mai e solo in quella sera vanno nei locali dimostrando che seppure erano più sveglie da piccole, poi si son guastate crescendo… ma questo era l’inciso… La presentazione, che mi ha fatto sbellicare dalle risate, di certo è stata realizzata proprio con questo spirito: far ridere e divertire… e magari provocare un pochino. Missione compiuta (con me sicuramente!): mi ha fatto ridere e ci ho scritto questo post! Brave ad Elena e Feba! Data l’ora in cui sto scrivendo mi scuso chiedendo che siano riconosciute tutte le attenuanti del caso ed appellandomi alla clemenza della corte per le (eventuali: non riesco neanche a rileggere!) contorsioni linguistiche e/o grammaticali che comunque non dipanerò in seguito.

P.S.

  • Del gioco dei mimi scriverò un'altra volta.
  • Non so quante avrebbero trovato divertente la stessa presentazione con le parti uomo/donna invertite: almeno in autoironia saremo un po’ meglio? (…vi prego, ditemi di si, fatelo per me!)
  • Io sono un ex informatico e ormai ne so poco, ma di donne che di informatica ci capiscono in Italia ce ne sono! …Almeno 11 :-P