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martedì 17 luglio 2007

Della paranoia e di chi vuole farsi i cazzi miei

Un mio cugino (a dire la verità è cugino di I grado di mia madre ma essendo di 1 anno più giovane di me non l’ho mai chiamato “zio”, e l’ho sempre considerato mio cugino) oggi ha letto di genoom.com



e ha subito iniziato un suo “albero” invitando anche me. Da un po’ di tempo non avevo sue notizie, così mi ha fatto piacere ricevere l’email che riportava il suo nome e mi diceva che mi aveva aggiunto al nostro albero genealogico chiedendomi di aiutarlo a riempirlo. Sono andato a vedere di cosa si tratta e dopo aver avuto per un attimo il dubbio che stava facendo tutto questo solo per precisare che egli è un piano sopra di me, mi sono accorto che in genoom è possibile anche organizzare un album di fotografie di famiglia (molto) allargato, inserire le schede personali di ognuno, visualizzare le mappe dei posti in cui si trova ogni familiare, scambiare messaggi coi i parenti e ancora altro. “Caspita!” – mi sono detto – “È divertente!”… Ma stanotte sono un po’ stanco e in questi casi mi parte un minimo di paranoia (non quanta ce ne vorrebbe, ma un po’ sì…) e quando stavo lì lì per inserire i dati miei e della mia famigliola, ho preferito scrivere una mail a “mio” cugino che suonava così:

“Ciao, mi ha fatto molto piacere avere tue notizie e ti ringrazio per avermi invitato a partecipare al tuo (nostro) albero genealogico.
La cosa sembra effettivamente divertente, ma nonostante stia cercando in tutti i modi di superare la mia avversione a rendere disponibili in Rete alcune mie informazioni personali (pensa che da qualche mese scrivo, seppur in maniera molto saltuaria, un mio blog personale, che ti invito a visitare all’indirizzo http://chiccodisale.blogspot.com), ho pensato che questo egregio Sig. Genoom vuole farsi un po’ troppo i cazzi nostri! E dovrei anche aiutarlo?
Lo so, penserai che sono il solito paranoico, che sono 10 anni che vado ripetendo che sulla Rete viaggiano troppo allegramente i dati di ognuno di noi, che la mia vecchia storia di multinazionali delle informazioni che ci catalogano e ci controllano ormai l’hai sentita troppe volte… Ma non posso farci niente, provo a fregarmene ma non ci riesco, a volte è più forte di me. Pertanto ti prego di perdonarmi e ti chiedo di non inserire altri dati che mi riguardano oltre il mio nome di battesimo. Spero che vorrai, al più presto, passare una sera a casa mia: ti offrirò un bicchiere di rhum (tengo da parte ancora una mezza bottiglia di Brugal Ron Anejo) e potremo scambiare 2 chiacchiere di persona (che è meglio!). Chiaramente l’invito è esteso alla tua signora e alla prole tutta (loro ogni tanto li incontro a scuola)!”

Avrò esagerato? No, non sono preoccupato per i rapporti con “mio” cugino, lui mi conosce! Penso a me! Sarò paranoico? Dite di sì? BENE!!! ...Voi fate come volete!

giovedì 12 luglio 2007

TwitterMosaic mi mette in mezzo!

A dire la verità, proprio in mezzo no!... Ma procediamo con ordine: TwitterMosaic è un sito dove si possono ammirare alcuni mosaici. - E allora? - qualcuno potrebbe chiedersi. La particolarità sta nel fatto che le tessere dei mosaici sono prese dall'autore tra le icone dei suoi Twitter followers



e leggendo questo post di Elena mi sono ricordato di aver ricevuto due notifiche da parte di TwitterMosaic che mi avvisavano della comparsa della mia icona nel mosaico pubblicato. Allora sono andato a vedere e mi sono ritrovato nel mosaico del 25 giugno e in quello datato 6 luglio



(in entrambe le foto mi sono anche indicato ma per precisione va riportato che l'autore lascia intendere che la stessa icona può comparire più volte come tessera dello stesso mosaico). Che dire? Le opere sono belle e sapere di aver contribuito con la propria icona fa piacere!

mercoledì 11 luglio 2007

Del perché voglio ballare con un macbook

Lo so che la mia mole non mi permette più di essere un bravo ballerino ma ho l’abitudine di provare almeno qualche passo prima di dire che un ballo non mi piace, così, non capendo al volo (una volta avevo più intuito) cosa potesse entusiasmare tanto i possessori di Mac di qualsiasi forgia (e ne ho visti tanti durante la partecipazione al mio ultimo BarCamp), ho voluto provare qualche passo di questo vecchio ballo. Già, una vecchia danza che ebbi modo di ballare (allora sì che ero un bravo ballerino) nel lontano 1985 quando i dischi erano in vinile e in qualche auto la musica si ascoltava addirittura ancora con uno Stereo-8. Certo, il ballo del mio Macintosh 512Ke



non era come quello attuale ma era comunque modernissimo a quei tempi. Ringrazierò sempre i miei mecenati (quasi 5 milioni non avrei potuto spenderli per un computer) che mi diedero la possibilità di provare quelle emozioni: il monoblocco col monitor da 9” integrato e il lettore di floppy disk da ben 800Kb, la CPU Motorola (era l’ultima frontiera per un PC), l’interfaccia grafica con la scrivania e il cestino e tutti i suoi accessori, il mouse, la tastiera col tastierino numerico, 512Kb di Ram, l’uscita audio! Un grande amore! Interrotto solo quando un anno più tardi arrivò una bambolona ancora più carrozzata: oltre al 68000 aveva 3 anime (Denise, Agnus e Paula) che gli conferivano una multipersonalità così intrigante da far innamorare chiunque l’avesse conosciuta, di nome si chiamava Lorraine, il suo nick era Amiga e di cognome faceva Commodore e aveva (Udite! Udite!) anche il monitor 14” a colori (ben 32 su una paletta di 4096) e software di grande qualità come se piovesse!


Sì, in quegli anni, quando il “nemico” e Grande Fratello si chiamava IBM (non ancora Microsoft), “to think different” aveva veramente un senso, perché voleva dire poter fare cose che con i PC IBM non erano neanche immaginabili, inchiodati com’erano ancora all’interfaccia a caratteri coi monitor a fosfori verdi (che dopo averci lavorato per poco più di un’ora, tutto ciò che era bianco lo vedevi di un bel rosa intenso: una volta non ho riconosciuto la mia 500 bianca ed ho continuato a cercarla per un quarto d’ora nel parcheggio!). Ma i computers dell’epoca, negli ambienti di lavoro erano utilizzati per lo più come ausilio per la gestione delle aziende e i software gestionali non andavano d’accordo con l’interfaccia grafica ed il lavoro imponeva la programmazione in ambiente MS-Dos.


Con l’arrivo di potenti processori, schede grafiche di grandi performance e interfacce audio di buona qualità, i PC hanno sempre meno invidiato le qualità dell’Amiga, col tempo raggiunte in qualche caso anche dai nuovi Macintosh, rimasti soli, dopo le vicissitudini finanziarie di Commodore, a cercare di limitare il predominio di quei cosi che nel frattempo si erano attrezzati con Windows, e sostituito il “nemico” e Grande Fratello e oggi non disdegnano neanche il look grafico e accattivante che si è dato Linux. Ma allora, oggi vale veramente la pena affidarsi ad un computer Apple nonostante il costo sia oltre il doppio di quello di un buon PC con hardware anche superiore? Dopotutto, da quando anche la mela morsicata è passata all’architettura Intel, cosa differenzia un Mac? È un PC di buona qualità? Come un qualsiasi PC fa “girare” Linux e Windows, allora cos’ha in più? Il Mac OS X? Non lo so! Non mi viene (si, una volta avevo più intuito)! Tra l’altro la mia personale esperienza recente, passata attraverso 4 o 5 mainboard diverse con altrettanti differenti processori Intel o AMD e 6 o 7 schede video e audio con chipset differenti, dice che l’ultimo crash di Windows visto sul mio PC si riferisce all’anno 2000 per colpa di una Dimm difettosa che piantava l’istallazione di Windows 98. Insomma per cercare di capire se può avere un senso entusiasmarsi per i prodotti di Cupertino, ne ho comprato uno. Datemi il tempo di provare qualche passo e poi ne riparliamo: spero che la musica mi rapisca di nuovo e che mi diverta ancora questo ballo, anche se ancora non sento le gambe partire da sole come quando avevo la danza nel sangue (!), il D.J. continua a chiedere “Siete caldi?!” e sinceramente per il momento mi verrebbe da rispondere “Ancora tiepido!”… A fra qualche post.

sabato 30 giugno 2007

PubCamp - Chieti 23 Giugno 2007 (III)

Sono sempre l’ultimo!
Dopo una settimana finalmente posso (nel senso che ho trovato un po’ di tempo e l’ADSL di casa sembra che ci stia mettendo un po’ di buona volontà e magari regge fino alla fine del post – d’altra parte non è che voglio scrivere un romanzo!) raccontare come ho vissuto il PubCamp.

PubCamp 2007

Prima della partenza
Nella notte tra venerdì e sabato avevo preparato con cura quello che dovevo portare con me, l’avevo ricontrollato più volte e così sono riuscito a dimenticare solo l’adattatore per la microSD dell’N95 e il nome del locale dove si svolgeva il “raduno”. Sabato mattina (per essere un sabato) mi sono svegliato prestissimo con l’intento di partire alle 8 in punto. Dopo un paio di (prevedibili) imprevisti, con un po’ di anticipo sul ritardo che solitamente mi si accumula, sono partito alle 9 precise.
Partito
Due ore di auto: quasi una attraverso l’Appennino Frusino-Aquilano (questa scelta mi ha fatto risparmiare circa 100 Km ma mi ha anche fatto perdere l’AutogrillCamp svoltosi durante il CarCamp organizzato nell’auto di Nicola-1 con Alessio e Gianluca)

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e quasi un’altra di autostrada fino al casello di Chieti-Pescara, pochi secondi per beccare la via (di quella mi ricordavo il nome) e più di una manciata di minuti a chiedere ai passanti dove poter trovare il pub più “tedesken” della città.
Arrivato
Alla fine sono arrivato, ho parcheggiato, preso la borsaportatuttoloccorente e sono entrato. Ho subito fatto la conoscenza del padrone di casa, The Boss (che ha un nome di battesimo bellissimo) e di Maxime che, nonostante fossero le 11 del mattino, per stringermi la mano ha dovuto passarsi nella sinistra il boccale di birra che teneva con la destra.

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“Chissà come staremo tra 10 ore!!!” - è stato il mio primo pensiero.
Sessione mattutina
Da quel momento in poi è stata un’escalation di saluti, battute, presentazioni, sorrisi, pacche sulle spalle, scherzi, lazzi e frizzi. E’ vero che la connessione era leggermente precaria e garantita solo da un paio di linee UMTS e la diretta su Pandla.tv non è stata possibile ma… chissenefrega! Siamo comunque riusciti ad aggiornare con qualche twitterata gli amici che non sono potuti venire (mi è tanto dispiaciuto ed ho tanto pregato per i gatti!) e qualcuno ha potuto anche scaricare al volo le foto che stava scattando. La parte “blogger dal vivo”, come sempre la più interessante, è stata una valanga, purtroppo non ho preso alcun appunto, la mia memoria non è la più affidabile del mondo e corro il rischio, in questo momento, di dimenticare tanto e tanti, per questo me ne scuso. Dopo aver cercato di farmi aiutare da Luca a configurare la scheda video del portatile su Ubuntu e arrivati alla conclusione che (anche stavolta) non ero io l’incompetente ma il chipset grafico Intel Mobile 915GM che non va in 1280x800 con Linux abbiamo intavolato qualche discussione molto tecnica con Gioxx, Rossella e Tommaso sulle spillette di Firefox e Thunderbird ed altre amenità,

Gioxx
(foto presa in prestito tra le centinaia di Giovy con l'autorizzazione dell'autore ...perché IO la chiedo l'autorizzazione!)

altre discussioni altrettanto specialistiche le ho condivise con Giovy, Nicola-1 e M0r94n e Fairy sul colore non facilmente reperibile del mio N95 e finalmente abbiamo potuto provare il risotto del BarCamper che, siamo tutti sicuri, cucinato per un numero “familiare” di commensali sarebbe stato eccezionale! Alla pausa riservata ai tabagisti, organizzata fuori, nel piazzale antistante lo Stammtisch, hanno partecipato anche alcuni non adepti alla bionda sigaretta e ho scambiato esperienze di vita (?!?!) con i Googlisti Silvia e Pietro e con Koolinus e Chiara e salutato Stefano che aveva il pensiero rivolto al BeachCamp del giorno seguente.
Sessione pomeridiana
La sessione pomeridiana è iniziata con un po’ di ritardo (?!?!) e solo dopo il buffet, molto apprezzato da tutti, allestito coi prodotti SanLorenzo e l’arrivo di un microfono funzionante! Così sono partiti i talks con Adriano seguito da Luca, Maxime (cazzeggio puro!),



Sergio (con intervalli di lezioni di tango), da Giovy (dal luppolo alla birra) e The Boss (dal fusto al rutto). Nel frattempo era arrivata Feba, salutata con grande piacere e con Illallero (persona di sola qualità e simpatia indescrivibile) e Insane Soul ho avuto la possibilità di parlare di letture impegnate e alla nostra altezza apprezzando particolarmente i consigli sui libri da non far mancare nella biblioteca personale.
Sessione serale
Il PubCamp ha avuto anche un’appendice serale (si doveva pur cenare, no?) alla quale ho avuto il piacere di prendere parte dopo che Maxime mi ha fatto fare un giretto turistico della città e ospitato a casa sua per offrirmi un caffè e darmi la possibilità di cambiarmi. All’appuntamento, fissato per le 21 (ora legale italiana), abbiamo trovato Giovy e Mia già ad aspettarci, subito dietro di noi ci ha raggiunto Insane Soul, poi Sara ed altri suoi amici; dopo un po’ è arrivata anche la banda romagnola (continuiamo a considerare tale anche Feba nonostante si sia trasferita “al Nord”) e Adriano mentre il quartetto Pietro, Silvia, Nicola e Chiara si è presentato alle 22,20 con il “solito piccolo” ritardo.

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Ancora un’ora di risate/chiacchierata/scambiodiopinioni/cazzeggiovario e ho dovuto salutare tutti per avviarmi verso casa. L’adrenalina e l’allegria trasmessemi in tutta la giornata mi hanno tenuto sveglio durante le due ore di viaggio e sono andato a dormire sfinito e appagato. Io mi sono divertito e ringrazio tutti quelli che hanno permesso che ciò accadesse. Al prossimo appuntamento!

sabato 23 giugno 2007

PubCamp - Chieti 23 Giugno 2007 (II)

Ok, sembra tutto (speriamo) pronto per partire domattina: destinazione PubCamp.

PubCamp 2007

Il viaggetto inizierà abbastanza presto e purtroppo lo affronterò da solo, dal momento che non sono riuscito a coinvolgere Stefigno e GPessia presi dal lavoro e altri impegni. Il programma prevede il rientro a casa in serata, quindi non porterò con me null'altro che la mia borsa e solo quello che riesce a starci dentro (qualcuno l'ha già indicata come la borsa di Eta Beta per quello che solitamente contiene). Adesso, però, qualche ora di sonno è quello che ci vuole per arrivare non completamente distrutto. Spero di poter fare qualche foto, di asclotare argomenti interessanti, di conoscere dei nuovi amico, di salutare tante vecchie conoscenze e sono sicuro che anche stavolta... Ci sarà da divertirsi!


sabato 16 giugno 2007

PubCamp - Chieti 23 Giugno 2007 (I)

Ok, ho risolto un po' di impegni, così anch'io vado al PubCamp.

PubCamp 2007

Un altro dei tanti BarCamp? Forse, e se pure fosse, tutti sarebbero d'accordo nell'affermare che in ognuno c'è stato un qualcosa per cui valeva la pena partecipare! Tra l'altro di questo già il nome mi attrae particolarmente. Lo spirito che anima l’evento mi sembra più goliardico (mi pareva poco elegante usare il termine cazzeggioso) del solito e soprattutto promette grande spazio al tema che mi piace di più: Blogger dal Vivo! Ormai è risaputo, sarà che sono un tradizionalista, sarà che tengo un’età, o forse che non sono abituato a prendermi troppo sul serio sul Web, o magari semplicemente che non sono ancora entrato nel circolo vizioso del “digitale a tutti i costi”, ma mi piace tremendamente conoscere personalmente nuove persone; se poi di loro sai quanti caffé prendono ogni giorno e leggi continuamente i loro blog, allora poter stringer loro la mano è cosa ancor più interessante! Così oltre ai talks della mattinata e del pomeriggio, che seguirò anche stavolta con grande considerazione, oltre alle iniziative collegate di sicuro rilievo come Il Risotto del BarCamper, PubPost for PubBook e il BeachCamp del giorno seguente, ha catturato la mia attenzione l’ultimo punto del programma letto sul Wiki (dove è possibile iscriversi): - ore 20.30 / a oltranza: cena + aggregazione + divertimento + cazzeggio.
Non so se la mia opinione possa influire (so che non influisce!) sulla decisione di altri in merito a partecipare o meno, ma credo che chi non verrà dovrà avere qualche altra cosa estremamente importante da fare! ...o altrimenti è astemio!

domenica 10 giugno 2007

Richard Stallman e Bruce Perens in conferenza e blogger dal vivo.

Già qualche giorno prima avevo programmato per sabato (ieri) di fare un salto al Festival dell’Innovazione all’Ara Pacis a Roma, ma poi (giovedì sera) mi è arrivato un sms dal mio amico semiblogstar (chiedo scusa per il "semi" :-D) che suonava più o meno così: “domani sera conferenza insieme Stallman e Perens all’Ara Pacis: ci vieni?”. E che faccio non vengo? Così ho anticipato di una dozzina di ore la mia visita nella Capitale. Non è stato semplicissimo poiché, nonostante solitamente il venerdì sia libero dalle 13,30, stavolta un problema ai nostri server DNS e la mancanza di qualcun altro che se ne occupasse mi hanno trattenuto in ufficio fino alle 18,30, se poi all’ora del viaggio aggiungiamo i 40 minuti trascorsi per trovare un parcheggio, ecco che si spiega come sia arrivato in leggero ritardo che mi ha costretto a seguire tutta la conferenza in piedi. Richard Stallman, teorico del software libero, è uno spettacolo (oltre che mito) vivente, anche Bruce Perens, evangelista dell'Open Source, è uno spettacolo (oltre che mito) vivente: insieme sono imperdibili.




Ho faticato meno del previsto a seguirli nel loro americano mentre si scambiavano le battute ed esponevano le loro teorie che, per quanto vicine, abbiamo capito che non sono convergenti (magari in futuro…). Per farsi un'idea è possibile guardare il video dell’evento che Luca Sartoni ha trasmesso in streaming. All’uscita dall’auditorium la parte ancora più piacevole: Blogger dal vivo! Così ho potuto stringere la mano a Nicola Mattina Web Show in persona, oltre a Luca ho rivisto Alessio Jacona e Roberto Galoppini, abbiamo trascorso un po’ di tempo a parlare di diversi argomenti ed ho chiacchierato con la videocamera umana che tutti chiamano Robin Good, scoprendo, tra l’altro che abbiamo conoscenze extraweb in comune e che più di un quarto di secolo fa ha frequentato assiduamente la mia città.

Aggiornamento: ancora grazie al mio amico semiblogstar che arriva in soccorso alla mia memoria e mi ricorda che del gruppetto faceva parte l'eccezionale Frieda "Ubi" Brioschi presidentessa di Wikimedia Italia (c'ho pure la foto!)



P.S. Non essendo passato da casa prima di partire sono stato costretto a fare le foto col telefonino, un “semplice” Nokia N95; mi scuso per la qualità ma purtroppo l’apparecchio è quello che è: uno spettacolo!

lunedì 4 giugno 2007

Social Web per gatti geek

Non siate egoisti, non siate gelosi del vostro gato, lasciate che anch'esso abbia una vita sociale digitale come voi, lasciate che diventi proprio come voi, permettetegli di iscriversi a United Cats




unitedcats.com is the cats' social revolution on the web. You can create a very own website for your loved one, share photos with friends, comment, communicate and rate everything and everybody. Meow!

sabato 2 giugno 2007

Nokia N95: che spettacolo!

Sono passati più di 7 mesi da quando avevo strappato una mezza promessa al Sig. Nokia, ormai non ci pensavo quasi più, poi qualche giorno fa ho ricevuto una email e ieri mi è arrivato il gioiellino: un bel Nokia N95. WoW!!

Appena tirato fuori dalla scatola sono andato dai miei amici del laboratorio di assistenza per chiedere qualche primo consiglio al volo. Beh, non era ancora finita la giornata geek, perché per festeggiare mi è stata regalata anche la Micro-SD da 1 Gb che mancava per la perfezione.
Sulla strada del ritorno mi sono fermato a far vedere il nuovo Nokia N95 ad un altro esperto di cellulari & affini, Stefigno, che mentre lavorava (?!?) in negozio è stato “intortato” dalle mie chiacchiere per un po’.

Tornato a casa ho immediatamente provato la connessione WLan inviando un cinguettio su Twitter e visualizzando questo blog.

Per il momento sembra essere eccezionale, ora mi toccherà studiare tutte le funzioni (che sono tante!) e se dovessi trovare qualche difetto o caratteristica che mi colpirà particolarmente tornerò a parlarne.

domenica 27 maggio 2007

Il FemCamp di quelle più sveglie da piccole

Anche se non avessi avuto la settimana ingarbugliata dal susseguirsi e spesso dall’accavallarsi degli impegni che si sono protratti fino alla sera del sabato, probabilmente al FemCamp non sarei andato. Sono riuscito a seguirne una piccola parte in diretta su Robin Good TV, ho letto qualche messaggio su Twitter e visto un po’ di foto su Flickr (dove, nonostante Amanda Lorenzani scriva in un suo twit che c’erano 120 persone di cui ¾ donne, si vedono tantissimi maschietti, la maggioranza…): troppo poco per e capire se avevo intuito bene o no e farmi un’idea di quanto non sarei stato a mio agio partecipando. Così a notte inoltrata ho voluto approfondire e son partito dai blog che fanno parte delle mie letture quotidiane. Subito mi sono trovato al cospetto della presentazione che hanno preparato Elena e Feba (in assoluto ordine alfabetico). La presentazione è hipersimpatica e gigadivertente, nonostante la mia veneranda (???!!!) età, io sono giovincello 2.0, le classifiche menzionate non so neanche dove poterle consultare, quindi non sentendomi coinvolto dal chicelapiùlunghismo, ho fatto un po' mente locale ;) ed ho riflettuto: era proprio come che mi pensavo io! D’altra parte non poteva essere differente se un barcamp ci chiama FemCamp! Non voglio dire che sia meglio o peggio degli altri, ma solo che un evento su questi toni lo schivo (si, lo schivo proprio!) volentieri. Non è un atteggiamento snob, neanche si può immaginare quanto mi piaccia conoscere tante persone e conversare di tutto (quasi) con tutti (tutti!). Però con i discorsi legati al razzismo, ai diversamente abili, alle minoranze etniche, agli immigrati, all’emancipazione delle donne, alle quote rosa, alla festa della donna e al gioco dei mimi (ognuno per aspetti diversi), troppo spesso mi ritrovo discutere con qualcuno che la pensa al contrario di me. Lo so che è normale che ci siano persone che hanno opinioni diverse (che palle se non fosse così!), so anche che se sono la maggioranza a pensarla diversamente spesso succede che hanno ragione loro, ma so che per quanto riguarda questi argomenti tengo sempre ragione io! (Il blog è uno strumento autoreferenziale, no? Altrimenti che me ne facevo?)

Tornando alla allegra presentazione, sono sicuro che Elena e Feba conoscano i loro polli molto meglio di me e sanno benissimo di cosa parlano, ma con loro condivido moltissimi dei “twitter-friends” e la persona (o le 3 persone) che sappiamo essere più attenta a classifiche di vario genere, alla centralità di apposite mappe relazionali ed a altre amenità del genere non risulta essere un maschio geek italiano (sicuramente non maschio!). Poi “sulla crisi del maschio in una società sempre più competitiva e sullo sguardo benevolo che le donne hanno nel compatirli” nonché sul fatto che “nel 2007 il maschio si trova ad affrontare una dura verità(?!?): le donne sono molto meglio a scuola, nel lavoro, nel tempo libero; sono più sveglie da piccole… e pare abbiano anche il cervello più grande” mi verrebbe da dire che sembrano argomentazioni di chi soffre di un qualche complesso di inferiorità e cerca di farsi forza a parole magari anche promettendo di “spezzare le reni al nemico” sapendo di non avere speranze. Certamente non sarà così perché le mie amiche (mi permetteranno, siamo di casa, o di home, ormai!) non sono di quelle che dicono che le donne sono migliori e poi si mettono a chiedere che siano aumentate le quote rosa; non sono di quelle che sono affezionate sostenitrici della festa della donna! Per inciso: se fossi donna (e purtroppo non lo sono, che mi sarebbe tanto piaciuto(!), che oltre a reclamare la cavalleria e la galanteria quando mi faceva comodo sarei stata anche più sveglia da piccola) la festa della donna mi avrebbe proprio fatto inca**are, ché le donne meritano che sia la loro festa 365 giorni all’anno, non un giorno malgestito e rovinato da quelle cornacchie, che non escono mai e solo in quella sera vanno nei locali dimostrando che seppure erano più sveglie da piccole, poi si son guastate crescendo… ma questo era l’inciso… La presentazione, che mi ha fatto sbellicare dalle risate, di certo è stata realizzata proprio con questo spirito: far ridere e divertire… e magari provocare un pochino. Missione compiuta (con me sicuramente!): mi ha fatto ridere e ci ho scritto questo post! Brave ad Elena e Feba! Data l’ora in cui sto scrivendo mi scuso chiedendo che siano riconosciute tutte le attenuanti del caso ed appellandomi alla clemenza della corte per le (eventuali: non riesco neanche a rileggere!) contorsioni linguistiche e/o grammaticali che comunque non dipanerò in seguito.

P.S.

  • Del gioco dei mimi scriverò un'altra volta.
  • Non so quante avrebbero trovato divertente la stessa presentazione con le parti uomo/donna invertite: almeno in autoironia saremo un po’ meglio? (…vi prego, ditemi di si, fatelo per me!)
  • Io sono un ex informatico e ormai ne so poco, ma di donne che di informatica ci capiscono in Italia ce ne sono! …Almeno 11 :-P