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domenica 30 marzo 2008

Durante la campagna elettorale di solito m'incazzo!...

Durante la campagna elettorale di solito m'incazzo perché se qualcuno mi dicesse in faccia che secondo lui sono un deficiente mi darebbe molto fastidio, ma se qualcuno lo pensa e non ha il coraggio di dirlo apertamente, allora proprio non lo sopporto! Durante la campagna elettorale di solito m'incazzo e mi stranisco perché penso che sarebbe normale che s'incazzino altri 50 milioni di italiani e invece non lo fanno: possibile che solo a me non piace essere preso in giro? Durante la campagna elettorale di solito m'incazzo perché c'è gente che ricomincia a fare promesse che sa che non manterrà e mi chiede un consenso che non merita. Durante la campagna elettorale di solito m'incazzo perché c'è gente che ricomincia a fare promesse che sa che non manterrà e vedo un popolo di fessi che ancora vuole crederci, che vuol credere che questa sia (finalmente?) la volta buona che qualcuno rispetti i contratti o che qualcun altro rinnovi qualcosa (??? - maddekè?!!). Durante la campagna elettorale di solito m'incazzo, m'incazzo di brutto(!) perché non posso farci niente: torneranno ancora loro, sempre gli stessi e faranno ancora i loro porci comodi alla faccia degli italiani che DEVONO lavorare. Durante la campagna elettorale di solito m'incazzo, poi la campagna elettorale finisce e, di solito, m'incazzo ancora di più!

domenica 23 marzo 2008

E' Pasqua!

Non ci diamo gli auguri?
...Ma certo che sì!

Buona Pasqua a tutti!

sabato 15 marzo 2008

Sperduti nell'immenso deserto della Bufalotta

L’altra sera è stato organizzato dal solito eccezionale Senzastile un nuovo raduno Blogbeer, stavolta in occasione (leggi “con la scusa”) del saluto a Stefigno che si trasferisce armi e bagagli nel lontano e freddo Nord del “pianeta nazionale”. Stefigno stesso mi ha chiamato per avvisarmi dell’evento (è ormai noto quanto io stia vivendo scollegato in questo periodo), a cui ho dato volentieri la mia disponibilità. Così alle 20 (circa) ci siamo incontrati al solito posto e come di consueto abbiamo lasciato una delle due auto (stavolta la mia) per avviarci verso il luogo dell’appuntamento fissato per l’ora successiva al “Ferro e Fuoco” a Roma. C’eravamo già stati ed è un posto facilmente raggiungibile, tuttavia il mio compagno di viaggio (…ma nei prossimi quanto mi annoierò a farli in solitudine?) mi aveva chiesto di portare il navigatore satellitare per sicurezza, così oltre al programma Garmin Mobile istallato nel mio N95, ho messo nel marsupio anche il palmare dotato di Navman e TomTom e l’antenna GPS bluetooth: eravamo in una botte di ferro(?!), così quando siamo andati lunghi, mancando l’uscita “Nomentana” del Grande Raccordo Anulare, distratti dai più disparati discorsi filosofici sul futuro prossimo e lontano, per nulla allarmati, abbiamo messo mano alla batteria delle nostre molteplici risorse tecnologiche che ci avrebbero condotto al rendez vous. Subito il signor Garmin ci ha suggerito di percorrere l’uscita successiva, ma poi, dopo un paio di intimazioni a voltare a destra dove non c’era una svolta a destra e un “prosegui fino alla rotatoria” che non so dove l’abbia immaginata, ha iniziato a proferire un preoccupante e stridulo “ri-ca-llc-oo-lo!” ogni 13 secondi. Allora abbiamo chiesto spiegazioni al signor TomTom il quale, appena interpellato, ci consigliava semplicemente di raggiungere una strada, mostrandoci la mappa (tra l’altro aggiornata al 13 gennaio 2008!), secondo la quale eravamo nel pieno deserto della Bufalotta come se ci fossimo paracadutati in un posto senza tutte quelle case, palazzi, semafori che avevamo intorno e mentre cercavamo il modo per fargli capire che su una strada c’eravamo già, l’altro s’era incantato su “ri-ca-llc-oo-lo!” e addirittura si rifiutava anche di spegnersi. Lo confesso: sono arrivato alle lacrime(!), che mi scendevano copiose lungo le guance dopo aver bagnato le lenti degli occhiali, così oltre alle contorsioni involontarie di tutto l’apparato gastrointestinale, non vedevo più neanche quale parte dello screentouch toccavo e continuavo a ridere incontrollabilmente come un pazzo senza riuscire a smettere e come non mi capitava ormai da secoli, mentre il caro Stefigno (scusami ancora, ma non ce la facevo più!) continuava a chiedermi “Dove devo andare???!!!” ed il preoccupato Senzastile telefonava per sapere se stavamo arrivando!
Alla fine siamo arrivati ed abbiamo trascorso una piacevolissima serata grazie a tutti i presenti, che saluto caldamente e conto di rincontrare al più presto. Abbiamo mangiato bene (come la volta precedente nello stesso locale) e (udite!, udite!) alla fine della raccolta delle quote per pagare il conto sono avanzati 30 euro!